Scintigrafia ossea
La Scintigrafia Ossea
Numerose patologie tumorali possono coinvolgere lo scheletro nella loro diffusione metastatica.
Le localizzazioni ossee di malattia hanno come loro peculiare caratteristica la dolorabilità, spesso difficilmente trattabile anche con gli antidolorifici.
Inoltre è imponente lo squilibrio metabolico e che consegue dall'erosione dell'osso da parte delle cellule malate e dall'attivazione locale degli osteoclasti (cellule normalmente presenti nello scheletro e deputate al rimaneggiamento e rimodellamento dello stesso).
Durante la stadiazione completa (cioè l'insieme di procedure atte a verificare quanto e dove è diffuso il tumore nell'organismo) una valutazione dello scheletro è importante.
La scintigrafia ossea rappresenta lo strumento più idoneo per questa valutazione. Come si esegue? Viene introdotto un mezzo di contrasto che si fissa nell'osso e la cui emissione viene rilevata da una apparecchiatura esterna.
Non è una metodica invasiva. Qualora dovessero risultare delle localizzazioni ossee di malattia, abbiamo poi dei farmaci aggiuntivi da poter impiegare per contrastare la neoplasia in quella sede.
Farmaco di ultima generazione per questo scopo è l'acido zoledronico. Esso ha un effetto antidolorifico, blocca il rimaneggiamento dell'osso ed esercita in loco un effetto antineoplastico diretto.
L'ipertermia trova impiego nelle localizzazioni ossee nei punti di maggiore dolenzia. Un approccio multimodale, sia diagnostico, che farmacologico e fisico è come sempre la migliore strategia possibile.
Dr. Carlo Pastore