Bilirubina elevata: cosa fare?
Elevato valore di bilirubina nei pazienti oncologici
La bile viene raccolta all'interno della colecisti dalla quale viene liberata per agevolare i processi digestivi ed emulsionare i grassi; sostanza molto utile nell'economia generale dell'organismo non deve essere presente in quota elevata nel circolo sanguigno.
Quando il valore della bilirubina risulta elevato si va incontro ad una intossicazione generalizzata che può risultare fatale.
Quali sono le condizioni in oncologia nelle quali troviamo valori elevati di bilirubina? Sostanzialmente due: in un caso si può avere una ostruzione delle vie biliari extraepatiche per compressione, nell'altro un ristagno all'interno del fegato (intraepatico) per la presenza di masse tumorali nel parenchima epatico.
La prima cosa da fare è appunto verificare in quale condizione ci si trova e posizionare, se possibile, una endoprotesi in modo da dilatare le vie biliari compresse e favorire il deflusso della bile nel duodeno. In alternativa occorre mettere in atto una terapia volta a ridurre l'edema che circonda le masse neoplastiche all'interno del fegato ed una terapia specifica antitumorale per ridurre le masse stesse in modo da detendere le vie biliari.
Qualora il valore di bilirubina nel sangue sia elevato (oltre 3) risulta assai rischioso per via dell'incremento di tossicità somministrare un trattamento chemioterapico antiblastico. Per tale motivo si può tentare una terapia disintossicante (oltre che antiedemigena) allo scopo di riportare il parametro il più possibile prossimo alla norma.
Dr. Carlo Pastore