Le metastasi epatiche
I possibili trattamenti delle metastasi epatiche
Il fegato rappresenta un organo fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio e dell’omeostasi nel nostro organismo. Questa centrale biochimica purtroppo è spesso sede di colonizzazione da parte di tumori che nascono in altri organi.
Metastatizzano al fegato le neoplasie del tratto gastroenterico, del pancreas, del polmone, della mammella, della prostata, del rene, i sarcomi, le neoplasie ematologiche e molte altre neoplasie in fase avanzata di malattia. Tale organo ha un ampia capacità di supplire a decurtazioni funzionali del suo parenchima anche importanti ma quando la sua struttura è quasi completamente sovvertita dalla presenza di tessuto tumorale metastatico (o primitivo) cessa di funzionare in maniera adeguata.
Il paziente si avvia a quel punto verso un torpore innaturale e verso quello che viene definito coma epatico. Un tempo l’approccio chirurgico a delle metastasi epatiche veniva considerato impossibile o quantomeno inutile; oggigiorno si è potuto vedere che in condizioni selezionate i pazienti si possono avvantaggiare delle metastasectomie e possono talvolta guarire completamente (o quantomeno prolungare di molto la sopravvivenza).
Altro approccio alle metastasi epatiche è quello della termoablazione che consiste nell’infiggere degli elettrodi nella massa tumorale per bruciarla. Chemioterapie sistemiche ugualmente sono efficaci, a maggior ragione con l’utilizzo delle combinazioni di farmaci di nuova generazione. Anche chemioterapie locoregionali (tramite arteria epatica) possono essere tentate.
L’ipertermia trova impiego nel trattamento delle metastasi epatiche anche multiple. Analogamente si può impiegare in casi selezionati la radioterapia stereotassica. Come si può vedere quindi è cambiato l’approccio al paziente metastatico: non più condannato a priori ma con un trattamento multimodale per tentare di recuperare se non altro una lunga sopravvivenza con una buona qualità di vita.
Dr. Carlo Pastore