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Metastasi cutanee nel tumore al seno

Le metastasi cutanee da tumore mammario

 

violaLe neoplasie della mammella possono diffondere nell'organismo in vari distretti. I più frequenti sono fegato, polmone, scheletro ed encefalo.

In alcuni casi si può avere anche una diffusione cutanea, sia locoregionale (cioè vicino la sede dell'intervento di asportazione) che a distanza (in una zona di cute non vicina alla mammella trattata chirurgicamente per il tumore).

In questi casi non bisogna sottovalutare assolutamente la situazione anche se ci si dovesse trovare con una neoplasia diffusa in altri distretti corporei oltre la cute. Perchè?

Semplicemente perchè la progressione tumorale nella cute può accompagnarsi nel tempo ad ulcerazione con estrema difficoltà di cicatrizzazione e notevole perdita di sostanza locale nonché l'insorgenza di sovrainfezioni batteriche assai dannose.

Senza mettere in contro il dolore che localmente si accompagna alla presenza di queste ulcere cutanee. Come agire?

Tempestivamente occorre iniziare un trattamento chemioterapico sistemico che può essere coadiuvato da una ormonoterapia (se le cellule risultano recettive) e da un trattamento locoregionale in ipertermia.

Inoltre (anche se le lesioni sono già ulcerate) si può provvedere all'instillazione locale mediante piccole iniezioni nella cute di methotrexate (un antimetabolita che inibisce la crescita tumorale).

Non da ultimo è importante la disinfezione se la cute è ulcerata ed una radioterapia locale con elettroni. Queste procedure combinate possono arginare la malattia e nel caso di cute ulcerata portare alla rimarginazione delle ferite, nonché alla risoluzione del dolore eventualmente presente.

Dr. Carlo Pastore

Sarcoma di Kaposi

Il sarcoma di Kaposi

fiore gialloIl sarcoma di Kaposi è una neoplasia ad origine vascolare comune nei soggetto immunocompromessi.

Tende a diffondersi nell'organismo con localizzazioni a distanza.

Tale neoplasia viene trattata con protocolli chemioterapici di combinazione e buoni risultati possono essere ottenuti con le antracicline (epirubicina, doxorubicina ed antraciclina liposomiale).

L'ipertermia in queste condizioni di malattia trova impiego nel razionale di potenziamento dell'attività delle antracicline e nello stimolo immunitario locale che esercita.

Esistono tutti i presupposti teorici per una buona efficacia della combinazione chemioterapia - ipertermia in tale neoplasia. Ulteriori studi saranno molto utili nel definire la schedula ed il timing di trattamento con il maggior profitto

Dr. Carlo Pastore

Tumori del piccolo intestino (tenue)

Tumori dell'intestino tenue

intestinoLe neoplasie del piccolo intestino (intestino tenue) sono fortunatamente piuttosto rare.

Varie sono le tipologie neoplastiche che possono interessare questo viscere e sono adenocarcinomi, linfomi, sarcomi, carcinoidi, GIST (tumori stromali gastrointestinali).

La terapia principale è chirurgica e l'asportazione del segmento malato deve essere piuttosto ampia con resezione dei linfonodi locoregionali (che spesso risultano coinvolti dalla malattia).

Il trattamento chemioterapico adiuvante è indicato nelle forme localmente avanzate a prevenzione della recidiva ed i farmaci maggiormente impiegati sono il 5-Fu, l'oxaliplatino, l'irinotecan, la capecitabina.

La radioterapia non trova indicazione data la mobilità delle anse intestinali se non in localizzazioni extraintestinali opportunamente selezionate.

L'ipertermia può trovare indicazione nelle condizioni in cui vi sia coinvolgimento linfonodale locoregionale (in fase di adiuvanza per contrastare in abbinamento alla chemioterapia la eventuale malattia minima residua) e malattia metastatica.

Le sedi più frequenti di metastasi sono il fegato, il polmone ed il peritoneo.

Dr. Carlo Pastore

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