Tumore dello scheletro
Tumore dello scheletro: metastasi o primitivo?
Una delle sedi nelle quali più frequentemente si può riscontrare patologia tumorale è lo scheletro.
Esso costituisce non solo l'impalcatura per mantenere la stazione eretta ma anche la sede nella quale vengono generati gli elementi corpuscolati del nostro sangue (globuli bianchi, globuli rossi, piastrine).
Non da ultimo poi la gran quantità di minerali presenti nelle ossa costituiscono una riserva dinamica per l'equilibrio (omeostasi) degli elettroliti nel nostro organismo. Importantissimo distinguere una condizione tumorale metastatica allo scheletro da una condizione di tumore osseo primitivo (che nasce cioè da cellule delle ossa). La distinzione è fondamentale dal punto di vista terapeutico.
Se parliamo di un tumore metastatico, nato in un altro organo e diffusosi allo scheletro, dobbiamo parlare anche di una chemioterapia che sia adeguata per il tumore di origine.
Oltre l'aggiunta di bifosfonati che inibiscono il rimaneggiamento dell'osso ed hanno una azione antalgica ed antitumorale specifica nell'ambiente scheletrico. La radioterapia nelle metastasi ossee trova un ruolo antalgico (antidolorifico) e di consolidamento dell'osso che, cariato dall'azione destrutturante delle cellule tumorali, tende alla frattura (le cosiddette fratture patologiche).
L'ipertermia capacitiva profonda a radiofrequenza svolge azione locoregionale antalgica e potenziante la chemioterapia e la eventuale radioterapia.
Fare spazio nell'ambiente midollare osseo, ripulendo dalle “erbacce” rappresentate dalle cellule tumorali, consente anche una ripresa della normale emopoiesi (produzione degli elementi corpuscolati del sangue).
Se parliamo di un tumore osseo primitivo (sarcoma) occorre in primis valutare una soluzione chirurgica.
Quando essa non è possibile bisogna impostare una combinazione farmacologica adeguata alla tipologia del tumore che comprenderà antracicline, derivati del platino, taxani, gemcitabina, ifosfamide, per citare i farmaci maggiormente impiegati e variamente miscelati tra loro.
La radioterapia e l'ipertermia hanno un ruolo di potenziamento locoregionale delle terapie farmacologiche ed antalgico anche in questa condizione di malattia.
Dr. Carlo Pastore