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Tumori del testicolo con metastasi

Tumori del testicolo con metastasi: dopo il PEB?

 foto di provetteLa terapia cardine e più praticata per le neoplasie del testicolo, sia in terapia adiuvante che della fase avanzata, è quella secondo lo schema PEB (cisplatino, etoposide, bleomicina).

Risulta in genere molto molto efficace ma può accadere che si selezionino cellule resistenti e la malattia inopinatamente ricresca. Che fare a quel punto?

E’ possibile un approccio farmacologico differente? La risposta è affermativa. Altri farmaci hanno dimostrato una certa attività nelle neoplasie testicolari e nello specifico essi sono: ifosfamide, vinblastina, paclitaxel e gemcitabina.

Tali farmaci possono essere variamente combinati ed abbinati a delle applicazioni di ipertermia in qualità di potenziamento locoregionale.

Dr. Carlo Pastore

Ipertermia e cure palliative

Ipertermia e palliazione

 Foto di giglioIl termine di terapia palliativa non include in se nulla di disdicevole. Anzi, quando la condizione clinica di un paziente raggiunge un punto critico di non ritorno è opportuno rivolgersi alle cosiddette cure palliative.

Di cosa si tratta? Semplicemente di terapie volte a limitare e contenere la sintomatologia correlata con la crescita del tumore o con la sua attitudine a dismettere nell'organismo una gran quantità di sostanze tossiche e disturbanti l'equilibrio dello stesso. In quest'ottica si deciderà un trattamento farmacologico sintomatico e può trovare impiego anche l'ipertermia.

L'ipertermia di per se ha un effetto antalgico (antidolorifico) e localmente può stimolare la liberazione di endorfine, mediatori del benessere. Non è infrequente difatti che il paziente durante l'erograzione di ipertermia a radiofrequenza sperimenti una sensazione di benessere, soprattutto quando l'ipertermia viene effettuata nella regione epatica.

Quindi, ipertermia nella terapia dei tumori e non solo, ipertermia anche nella palliazione degli effetti dannosi che il tumore stesso arreca all'organismo ospite.

 

Dr. Carlo Pastore

Ipertermia: stato dell'arte

Ipertermia oncologica: lo stato dell'arte

foto lago svizzeroL'ipertermia oncologica sta vivendo una seconda giovinezza. Dagli albori della metodica risalenti agli anni 80, numerosi sono stati i passi in avanti. Non solo nella comprensione dei meccanismi di funzionamento dell'ipertermia e della sua efficacia nell'interagire con l'ambiente cellulare del tumore, ma anche nella realizzazione di apparecchiature più idonee per il trattamento del paziente.

L'erogazione modulabile e profonda del calore ad opera della radiofrequenza consente di trattare una amplissima gamma di neoplasie. Tutte le neoplasie solide si avvantaggiano della ipertermia ed anche quelle ematologiche qualora siano presenti delle masse linfonodali conglobate.

Recenti studi sono volti proprio a verificare la risposta delle cellule linfomatose al calore ed i risultati preliminari sembrano assai apprezzabili. La metodica è riconosciuta a livello nazionale ed inoltre gode di molta credibilità internazionale.

L'attività di ricerca è fervente per migliorare ulteriormente la combinazione con le altre metodiche e nel trovare le combinazioni farmacologiche che meglio si adattano alla sinergia con ipertermia nelle varie tipologie tumorali.

Dr. Carlo Pastore

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