La chemioterapia adiuvante
La chemioterapia adiuvante: di cosa si tratta ?
Frequentemente l'oncologo medico riceve pazienti direttamente dal collega chirurgo che ha provveduto alla resezione (ove possibile) della neoplasia che è stata precedentemente diagnosticata.
Un tumore radicalizzato, senza malattia residua macroscopicamente evidente, presenta delle caratteristiche biologiche e di invasione locoregionale che possono portare alla prescrizione della cosiddetta chemioterapia adiuvante.
Si tratta della somministrazione di farmaci antitumorali a scopo preventivo. Infatti, nonostante l'ottimo operato del chirurgo, è possibile che residuino nel resto dell'organismo microfoci di cellule tumorali pronte a dar origine a nuove localizzazioni di malattia.
E' una questione di numeri: è molto più facile cercare di eradicare piccoli gruppi di cellule tumorali rispetto a quantitativi più cospicui. Proprio per tale motivo è opportuno, ove vi sia indicazione, iniziare una chemioterapia adiuvante entro un mese dall'intervento chirurgico.
Certamente occorre aggiungere che l'efficacia della terapia adiuvante è legata al tipo di tumore ed alla resistenza specifica ai farmaci delle eventuali cellule residue.
Dr. Carlo Pastore