Farmaci Antiblastici: Octreotide
La terapia con Octreotide
Numerose neoplasie possono contenere nella loro variegata popolazione cellulare una spiccata componente neuroendocrina. In tale condizione è possibile affiancare alla chemioterapia specifica per la forma tumorale in questione, una terapia con octreotide. Tale preparato consente di tenere a bada la popolazione cellulare suddetta e di ottenere un miglioramento delle possibilità di cura. Per valutare la presenza o meno di una componente cellulare neuroendocrina si può impiegare il dosaggio plasmatico della CgA (cromogranina A, vedi articolo sul sito) oppure un octreoscan (esame di medicina nucleare). Mediante l’octreoscan è possibile verificare se le cellule tumorali posseggono il recettore per l’octreotide. Il dosaggio della CgA viene però alterato verso l’alto dall’assunzione da parte del paziente di farmaci gastroprotettori (inibitori di pompa protonica quali solo omeprazolo e derivati). L’octreotide si somministra in due fasi: una prima di induzione per abituare l’organismo alla presenza del farmaco ed una seconda consistente in iniezioni intramuscolari ogni 28 giorni. Il trattamento presenta ridotti effetti collaterali ed in particolare l’insorgenza di diarrea comunque ben controllabile mediante trattamenti farmacologici.
Dr. Carlo Pastore