Ortopedia
Il Trattamento delle Metastasi Ossee
Il trattamento delle metastasi ossee
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo scientifico del prof. Fabio Cerza, specialista ortopedico.
Forse servirà ancora molto tempo prima che la guerra definitiva contro il cancro possa dirsi definitivamente conclusa ma molte battaglie sono state vinte e la sopravvivenza dei malati , anche quando non si raggiunge la guarigione, si è molto dilatata nel tempo grazie alle più moderne tecnologie di diagnosi trattamento ed alle moderne terapie.
In considerazione della prolungata sopravvivenza le metastasi ossee del carcinoma rappresentano sempre più un problema sociale e sanitario.
I principali obiettivi che desideriamo raggiungere nel controllo di questa patologia sono innanzi tutto il mantenimento di una buona qualità di vita, il controllo del dolore, la prevenzione e l’eventuale trattamento delle fratture e la prevenzione ed il trattamento dei problemi relativi alla colonna vertebrale in primo le compressioni midollari secondarie .
Oggi per coordinare lo sforzo dei diversi specialisti che si adoperano nel trattamento di questa patologia, l’ortopedico, l’oncologo ed il radioterapista , sono state elaborate delle linee guida cui potersi attenere.
Il protocollo prende in considerazione diversi fattori quali il tumore primitivo , le condizioni generali , l’intervallo libero da malattia e la biomeccanica del danno osseo legata al rischio di frattura, quindi la sensibilità alla terapia medica e radiante.
I pazienti vengono così divisi in quattro classi A;B;Ce D e ad ogni classe viene assegnata una indicazione chirurgica differente.
I pazienti delle classi A, B e C vengono inviati direttamente dal chirurgo ortopedico mentre i pazienti della classe D sono trattati inizialmente con terapie non chirurgiche e solo secondariamente possono essere trattati chirurgicamente.
I pazienti di classe A, metastasi solitarie di tumore a buona prognosi che hanno quindi una buona possibilità di lunga sopravvivenza , vengono oggi trattati come se affetti da un tumore osseo primitivo che viene quindi asportato in toto per eseguire poi una ricostruzione protesica che permetta una ripresa funzionale più completa possibile , diversamente nelle altre classi si tende a prevenire o trattare le fratture patologiche anche senza la asportazione chirurgica in toto della lesione.
In conclusione il trattamento delle metastasi ossee richiede un approccio multidisciplinare ed i moderni protocolli tendono a coordinare le funzioni dei diversi specialisti e a migliorare la prognosi e la qualità della vita.
Prof. Fabio Cerza
Direttore Unità Ortopedia a Traumatologia , Ospedale “P. Colombo”, Velletri-Roma
Docente Specializzazione Università Campus Biomedico di Roma
Casa di Cura “ Villa Salaria” ,
Via Filippo Antonio Gualterio 127 , Roma
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