Ototossicità della radioterapia
Ototossicità da radioterapia antitumorale
Riceviamo e volenteri pubblichiamo i contributi scientifici del Prof. Marco Fusetti ,
Ordinario di Clinica Otorinolaringoiatria
L'ototossicità è la capacità propria di sostanze medicamentose o tossiche di provocare un danno anatomo-funzionale a carico delle cellule dell'orecchio interno, in particolar modo delle cellule sensoriali e delle unità neuronali dell'VIII paio di nervi cranici. Tra le numerose classi farmacologiche considerate ototossiche, i chemioterapici antitumorali derivati del platino (cisplatino, carpoblatino, oxaliplatino) possono causare un'ipoacusia neurosensoriale bilaterale e simmetrica, non reversibile, dose-dipendente. Il rischio che si manifesti ipoacusia in pazienti trattati con singola dose di cisplatino si attesta intorno al 30%.
La perdita d'udito, che inizialmente interessa le alte frequenze, può successivamente estendersi anche a quelle più basse, associata o meno ad acufene. I dati sull'incidenza dell'ototossicità da cisplatino sono discordanti, potendo variare in letteratura dal 9 al 91% dei casi, in funzione di dose, durata e presenza di altri fattori favorenti il danno dell'orecchio interno.
L'ototossicità da chemioterapici riguarda in particolar modo la popolazione anziana, che sviluppa neoplasie solide (ovaio, cervice uterina, polmone, distretto testa-collo, vescica) con un tasso maggiore rispetto alla popolazione giovane ed adulta.