Tumore e nutrizione
GUIDA AD UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE IN ONCOLOGIA
Siamo tutti consapevoli che, purtroppo, il cancro sia una patologia ampiamente diffusa, con conseguenze devastanti, anche nell’aspetto socio-sanitario del malato e nel nucleo familiare che lo circonda. Fonti acclarate attestano che le diverse forme tumorali sono al secondo posto della mortalità europea e per questo motivo l’attenzione e gli sforzi della comunità scientifica sono costanti ed accurati. Non ci stancheremo mai di affermare che molto può essere fatto, in forma di prevenzione, con un semplice cambiamento delle abitudini alimentari.
Se è vero, come affermato da un vecchio proverbio dei nostri nonni, che “a tavola non si invecchia mai”, è anche assodato, ma questo da numerosi studi scientifici, che è dalla tavola che dobbiamo iniziare a prenderci maggiormente cura di noi stessi. E’ facile farlo, non pregiudica il piacere di ciò che mangiamo, non lo dovremo vivere come una costrizione, ma soprattutto farlo ci farà stare meglio, a qualsiasi età e in qualsiasi condizione ci troviamo. Scopriamo meglio come.
Partiamo dal presupposto che non esistono alimenti totalmente “buoni” e alimenti totalmente “cattivi”, non è quindi possibile fare una netta distinzione: tutto potrebbe contribuire al nostro benessere, come tutto potrebbe, invece, farci stare peggio. Quello che è certo è che dobbiamo correggere le nostre abitudini, adeguarle a quello che siamo - fisicamente - oggi, al nostro stile di vita, e cercare, quanto più possibile, di applicare quello che la moderna scienza della nutrizione ha scoperto, scopre ed aggiorna costantemente e ci suggerisce, a maggior ragione se ci troviamo in presenza di una grave patologia.
Sappiamo perfettamente che un eccessivo uso di zuccheri, carne e cibi industrialmente raffinati aumenta il rischio di contrarre malattie, mentre cereali integrali e verdure hanno un effetto preventivo e protettivo sul nostro organismo. Ma questo non significa che d’un tratto, in una condizione psicologica così delicata come quella vissuta da un ammalato di tumore, dobbiamo completamente rinunciare ad una, per esempio, grigliata di carne, per nutrirci solo con una zuppa di farro. Il sapersi malato produce effetti, ovviamente, anche sul nostro umore e la visione di un cibo accattivante stimola quel voglia di sentirsi “bene” che è fondamentale in un corretto approccio alla futura guarigione.
I tumori in fase di avanzamento provocano la perdita di peso, indeboliscono l’organismo e aggrediscono il tessuto muscolare, sapendo questo alcuni terapeuti, sbagliando, suggeriscono di reintegrare con eccessiva abbondanza le proteine animali perdute a causa dell’incidenza del tumore, nell’illusione che mangiando muscoli i pazienti riescano a conservare i “loro”. Ci sono professionisti, sempre meno fortunatamente, che ancora raccomandano di mangiare molta carne, o che prescrivono integratori proteici con aminoacidi ramificati, con il rischio di peggiorare le già delicate condizioni fisiologiche.
RICORDIAMOCI CHE STARE IN FORMA AIUTA A STARE MEGLIO, SEMPRE
Non c’è bisogno di ricorrere a studi scientifici, fermo restando che su questo la letteratura è tutta concorde, per capire che essere in sovrappeso favorisce l’incidenza tumorale, così come rallenta le possibilità e la velocità di guarigione. E’ quindi consigliabile cercare quanto più possibile di mantenersi snelli o, in caso di peso eccessivo, cambiare il proprio approccio con le quantità di cibo e assumere dei comportamenti alimentari più corretti.
Le indicazioni contemporanee ci dicono che è il grasso addominale il più pericoloso, anche di più di una complessiva obesità. Questo ci conferma che anche i magri “con la pancia” sono a rischio di malattia, è però semplice applicare su di sé un breve controllo periodico, come indicato dalla successiva infografica, nella quale vengono indicati i valori corretti. Abituarsi a farlo, aiuta a tenerci sotto controllo e a fare quella piccola rinuncia che a volte può fare la differenza, in caso di buona salute. Diventa invece fondamentale in caso di presenza di una patologia.
L’eccesso di tessuto adiposo nell’addome determina l’aumento di insulina, glucosio, fattori di crescita/infiammazione e, nelle donne, di ormoni sessuali. Si tratta di fattori che con diversi meccanismi stimolano la proliferazione cellulare.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE MANTENERE SOTTO CONTROLLO LA GLICEMIA
Con l’intento di coadiuvare le terapie oncologiche è importante modificare le proprie abitudini alimentari evitando, ad esempio, cibi che aumentano la glicemia. E’ importante tenerne bassi i livelli per far sì che delle cellule normali non ne traggano un “vantaggio”. Tenere bassa la glicemia, inoltre, aiuta a tener bassa l’insulina e quindi i fattori di crescita.
I SUGGERIMENTI UTILI PER IL CONTROLLO DELLA GLICEMIA
1. Evita le farine raffinate, il pane bianco, i dolciumi commerciali, le patate, il riso bianco, i fiocchi di mais, la frutta molto zuccherina.
2. Evita inoltre lo zucchero, ancora di più lo sciroppo di glucosio e il fruttosio.
3. Cerca, in progressione, di abituarti a gusti meno dolci, sarà più semplice rinunciare a certi sapori “dannosi”.
4. Evita tutti quei cibi ricchi di grassi saturi che aumentano la glicemia.
5. Ricorda che carne rosse, salumi e formaggi ostacolano il funzionamento dell’insulina, perché rendono le membrane cellulari più rigide, rendendo il recettore di membrana meno accessibile.
6. Ricorda che è opportuno tenere bassi anche i livelli di insulina e altri fattori di crescita. Per raggiungere questi obiettivi è consigliabile evitare il latte, poiché la sua assunzione fa aumentare l’insulina anche se non fa salire la glicemia.
PROTEINE ANIMALI E VEGETALI
E’ assolutamente necessario limitare l’assunzione di cibi eccessivamente ricchi di proteine animali. Occorre ricordare che le proteine vegetali sono più povere di metionina, un aminoacido essenziale da cui i tumori sono dipendenti e che stimola particolarmente la sintesi del fattore di crescita IGF-1, ma ci sono alcuni vegetali, tuttavia, ricchi di metionina, come le noci del Brasile, il sesamo, i semi di girasole e la soia. Per questi si consiglia un uso moderato, particolarmente per la soia (e i suoi derivati) che contiene fitoestrogeni che possono in alcuni casi stimolare la crescita tumorale.
Infine, è consigliabile fare un uso oculato di tutti quegli alimenti che possono aumentare i livelli di infiammazione e i cibi ricchi di poliammine.
ALCUNI CONSIGLI PER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE
Sono moltissimi gli alimenti di cui possiamo nutrirci in caso di patologia tumorale.
Partiamo dal pesce, possibilmente di piccola taglia e giovane, in modo da ridurre gli inquinanti ambientali che potrebbero aver assorbito; i cereali integrali e molti altri alimenti vegetali con proprietà anti-infiammatoria, in particolare quelli che contengono grassi omega-3 come i semi di lino e alcune erbe selvatiche; in generale le verdure, con l’eccezione delle sole solanacee (pomodori, melanzane, peperoni) che è meglio evitare perché la solanina ha proprietà pro-infiammatorie.
MASSIMA ATTENZIONE ALLE POLIAMMINE
Sono sostanze indispensabili alla proliferazione cellulare, particolarmente presenti negli agrumi (evitare accuratamente i succhi di arance), pomodori, melanzane, peperoni, kiwi e frutti tropicali.
Anche l’altra frutta contiene poliammine, ma in quantità minore. Sì ai frutti di bosco che ne contengono quantità veramente minime. Altre fonti importanti di poliammine sono i molluschi bivalvi e, genericamente, tutte le diete ricche di cibi animali.
Non ci sono ancora studi clinici particolareggiati, ma poiché le cellule tumorali sono avidissime di poliammine è auspicabile consigliarne un consumo molto ridotto.
UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE COMBATTE IL TUMORE
Sappiamo bene quanto possa essere devastante un cancro, ma la malattia, come già detto, va combattuta con ogni mezzo, non solo clinico. Adottare una linea di alimentazione più sana e salutare contribuisce alla non proliferazione delle cellule neoplastiche.
Per questo bisogna evitare quei cibi che contengono fattori di crescita delle cellule tumorali e, invece, assumere quei cibi che intervengono per stimolare il sistema immunitario. Può essere di aiuto inserire anche una percentuale di cibi biologici certificati, per diminuire il carico di residui chimici e conservanti contenuti negli alimenti convenzionali.
COSA MANGIARE
E’ indicata una regolare assunzione di cereali antichi ed integrali come il riso integrale, il miglio, il farro, il kamut, l’avena e il grano saraceno, tutte le verdure di stagione crude e/o cotte, dando preferenza a quelle crude e colorate (rosse, arancioni, gialle, verdi scure), con predilezione di verdure della famiglia delle crucifere, legumi di tutti i tipi come fagioli, lenticchie, ceci, ma con moderazione, e frutti di bosco per mantenere bassi in particolare i livelli di glicemia e fattori di crescita, al fine di un miglioramento generale dello stato di salute e di benessere.
Questa alimentazione, associata ad un’integrazione fitoterapica e all’assunzione costante di sostanze naturali (magnolia, mirra e melatonina, ad esempio), permette di raggiungere importanti obiettivi terapeutici e sviluppa la consapevolezza che oggi la lotta contro il tumore passa anche attraverso questi adeguati supporti.
Dott Daniele Pietrucci
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