Domande Frequenti
- No. L'ipertermia non è più una terapia sperimentale da tempo. Esistono numerosi lavori scientifici riguardanti la metodica ed il suo utilizzo nella patologia tumorale
L'ipertermia è riconosciuta dal sistema sanitario nazionale?
- Si. L'ipertermia viene erogata gratuitamente in numerose strutture ospedaliere in ambito nazionale. Ovviamente la crescente e massiva richiesta di applicazioni terapeutiche nonché il gran numero di ammalati non consentono alle strutture pubbliche tempi rapidi di risposta. Per tale motivo esistono numerosi Centri che effettuano applicazioni in regime privato. Alcune assicurazioni sanitarie peraltro comprendono nel loro pacchetto salute l'erogazione di applicazioni di ipertermia oncologica.
L'ipertermia è riconosciuta a livello internazionale?
- In numerosi stati esteri viene erogata dal sistema sanitario nazionale e viene impiegata in abbinamento alle altre metodiche di cura del cancro. Nei vari paesi del mondo esistono associazioni di ricerca in ambito oncologico che proseguono costantemente gli studi in ambito di ipertermia.
In quali tipi di neoplasie è indicata l'ipertermia?
- ogni neoplasia solida in ogni distretto corporeo
Quando non vi è possibilità di eseguire applicazioni di ipertermia?
- Quando nell'area da trattare vi è una voluminosa placca metallica impiantata od uno stent metallico e quando il paziente è portatore di pacemaker o defibrillatore cardiaco impiantato. In caso invece di presenza di ascite o versamento pleurico l'applicazione si può effettuare dopo aver drenato il versamento
E' una procedura invasiva?
- no, il calore viene erogato in profondità mediante delle sonde applicate sulla cute del paziente in corrispondenza dell'organo malato
Vi sono effetti collaterali degni di nota?
- no, la procedura è innocua
Interferisce con altri trattamenti?
- no, anzi sinergizza l'effetto di chemioterapia e radioterapia
Quanto dura una applicazione?
- un'ora
Un ciclo di quante sedute è composto?
- si tratta di 10 sedute, ripetibili nel tempo
Esiste documentazione scientifica che dimostri l'efficacia del trattamento?
- certamente si, nuovi studi sono tuttora in corso per avere ulteriori dati di efficacia
Come agisce il trattamento contro la massa tumorale?
- le cellule neoplastiche risultano meno attrezzate delle normali, avendo delle membrane cellulari aberranti, a resistere al calore; pertanto vengono spinte verso l'apoptosi (morte cellulare programmata). Inoltre il maggior afflusso di sangue causato dalla vasodilatazione locale, che si attua durante la terapia, facilità la distribuzione dei chemioterapici. Non da ultimo viene stimolato il sistema immunitario localmente e le cellule già danneggiate da un eventuale trattamento in radioterapia vengono spinte più celermente a morte.
Dopo il trattamento devo stare lontano da altre persone?
- assolutamente no
Il riscaldamento locale non provoca ustioni?
- il macchinario è dotato di sonde realizzate in tessuto in microfibra conduttiva adatte a non scaldare in superficie ma in profondità. Inoltre la presenza dell'operatore consente di modulare l'intensità della radiofrequenza e quindi del calore
Mi è stato diagnosticato un tumore del polmone non a piccole cellule. Ricorro subito all’ipertermia?
-Dipende. Il ruolo dell’ipertermia in questi casi è riservato alla terapia neoadiuvante (cioè precedente ad un intervento chirurgico per diminuire la dimensione della massa, in abbinamento a chemioterapia e/o radioterapia) ed alla terapia delle lesioni metastatiche. Il ruolo principe nella terapia delle neoplasie polmonari non a piccole cellule spetta alla chirurgia qualora possa essere praticata.
Mi è stato diagnosticato un tumore della mammella. A chi mi rivolgo?
La dimensione della neoplasia e la sua estensione locale indicano l’opportunità o meno di eseguire un trattamento neoadiuvante. La riduzione della massa prima di operare può essere molto utile nel proseguio della storia di malattia. Chirurgia, chemioterapia e radioterapia rappresentano il cardine terapeutico per una neoplasia mammaria non metastatica. L’ipertermia trova indicazione nella terapia neoadiuvante (prima dell’intervento) e nei casi in cui la malattia abbia dato luogo a delle metastasi.
Ho un tumore del fegato con molti noduli. L’ipertermia è indicata?
Certamente si. Da sola o come coadiuvante di altre terapie qualora siano praticabili.
Ho un tumore del colon. A chi mi rivolgo?
In primis al chirurgo per l’asportazione. Successivamente l’oncologo valuterà l’opportunità di una chemioterapia adiuvante. L’ipertermia è riservata ai casi metastatici e con coinvolgimento del peritoneo.
Ho un tumore del retto. Che fare?
Valutare l’opportunità di una terapia combinata chemioterapia, radioterapia, ipertermia prima dell’intervento. Riducendo la massa l’intervento chirurgico risulta più agevole e meno gravato da recidive locali. Successivamente si potrà valutare una chemioterapia sistemica. Ipertermia su sedi metastatiche.
Trombosi venosa profonda ed ipertermia. Come mi devo comportare?
- In caso di trombosi venosa profonda in atto è opportuno eseguire una adeguata terapia antitrombotica. L'ipertermia può essere impiegata con le opportune cautele. Una adeguata profilassi può essere eseguita nei pazienti particolarmente a rischio di sviluppare una trombosi venosa profonda.