Da più di dieci anni la Psiconeuroendocrinoimmunologia ha dimostrato che esiste una stretta correlazione fra mente e corpo e che il sistema nervoso e quello immunitario hanno un colloquio costante fra loro. Gli studiosi sostengono sempre più che le situazioni di overdose da stress e gli stress cronicizzati possono abbattersi fortemente sul corpo e, insieme ad una molteplicità di altri fattori, favorire l'insorgere di malattie gravi come quelle tumorali.
Tre sono i sistemi che veicolano le emozioni sul piano fisico: -il sistema nervoso, collegato direttamente ai globuli bianchi, sulla cui superficie esistono dei neurotrasmettitori. Il compito dei globuli bianchi è quello di individuare ed eliminare i corpi estranei come i batteri e le cellule cancerose, cioè difendere lo stato di salute fisica.
Nelle situazioni di frustrazione, resa, disperazione o rabbia senza soluzione partono segnali nervosi dall'Ipotalamo e dall'ipofisi che aumentano fortemente la produzione di sostanze immunodepressive,riducendo o abbattendo i guardiani della salute fisica.
Il sistema endocrino, che entra in gioco con la produzione di CRH, ormone ipotalamico, che a sua volta attiva un ormone ipofisario, l'ACTH, il quale induce la produzione di cortisolo da parte dei surreni. Inoltre altri segnali nervosi che partono dall'ipotalamo attivano il sistema simpatico, aumentando la produzione di adrenalina, noradrenalina, dopamina.
Tutte queste sostanze prodotte sotto stress, hanno effetto immunodrepressivo. Il sistema immunitario, costituito da una fitta rete di cellule e sostanze diffusa in tutto l'organismo, compreso il cervello. Esso riceve segnali eccitatori o inibitori ed è dotato di una propria memoria. Ha una risposta sistemica che riguarda ogni parte del corpo e può influenzare potentemente l'attività cellulare ed il funzionamento genetico.
L'organismo umano quindi funziona come un network, come una fitta rete che unisce organi e sistemi e che ha un linguaggio comune a tutte le parti.
Che siano le emozioni o i pensieri ad attivare dei circuiti cerebrali oppure degli input che partono da organi interni ad arrivare a circuiti neurovegetativi o ancora una parte del sistema immunitario o endocrino ad inviare messaggi, comunque i segnali attivatori saranno riconosciuti da tutte le parti che compongono la rete : la divisione fra organico e psichico è quindi fortemente superata.
Gli interventi psicoterapeutici con pazienti oncologici si muovono attraverso alcuni passaggi di base ripetibili a prescindere dal tipo di neoplasia e dalla data di insorgenza della patologia. Questi hanno inizio con una accurata indagine sulla patobiografia del paziente, cioè sulla ricostruzione della sua storia personale, gli eventi significativi della sua vita, andando a ritroso dal presente ai ricordi adolescenziali ed infantili. Vengono analizzati eventuali ricordi traumatici consapevoli o tutti quei vissuti raccontati con visibile evitamento delle emozioni.
Si focalizza l'attenzione sui momenti di particolare stress, la loro durata e quale sia stato il modo di reagire ad esso, sullo "stile emotivo"di quel momento, sul colloquio interno ( ruminamento e passività o ricerca delle soluzioni). In questa fase è importante esaminare lo stile di pensiero, le convinzioni limitanti, il tipo di attenzione, i comportamenti, i valori, la congruenza verbale ed analogica, gli ami, gli obiettivi ed il senso della vita per quel paziente.
Spesso la richiesta di aiuto e la pro-positività nascondono un profondo ed inconsapevole conflitto intrapsichico che va esplorato e chiarito al paziente. Poiché la malattia comporta frequentemente dei vantaggi come richiamare l'attenzione di persone care, essere accuditi, allontanarsi da un lavoro non amato, sospendere una causa di separazione ed altro, la persona può inconsapevolmente desiderare di non guarire nonostante dichiari le migliori intenzioni. Analizzare i "benefici" permette di aprire una gamma di nuove possibilità per ottenere in modo sano ciò che si desidera.
L'analisi sincronica e diacronica prevede uno studio non solo della situazione di salute del momento ma un'indagine accurata su tutto ciò che accadeva nella vita del paziente da sei mesi a due anni prima del suo insorgere. È importante sapere se ci sono state recidive, quali terapie ha seguito il paziente, per quanto tempo, i risultati ottenuti ad ogni ciclo di terapia, il suo atteggiamento verso le cure, la sue previsioni circa la guarigione o i tempi di vita. Gli studi di C. Simonton e B. Siegel hanno evidenziato una stretta correlazione fra stress, traumi, emozioni negative con perdita della fiducia ed insorgenza della malattia fisica.
Questo è un passaggio importante e significativo; la malattia diventa infatti il sintomo per dire qualcosa che non si vuole sapere o non si accetta ed ha il compito di essere l'unica via possibile per "raccontare ciò che non si può". Solo scoprendo il significato profondo della patologia si può passare ad una successiva risignificazione , facendo individuare in modo attivo e costruttivo alla persona altri modi di esprimersi e raccontarsi.
La descrizione precisa dei sintomi e delle parti del corpo colpite dalla malattia oncologica è necessaria per strutturare in seguito le visualizzazioni del corpo con tecniche ipnotiche. È utile anche avere referti quali tac e risonanze che mostrano le lesioni. In un secondo momento, andando a ritroso, si approfondiscono i punti chiave familiari sia della famiglia di origine dei nonni e di altri antenati attraverso un'analisi transgenerazionale e la ricerca di un "copione" che il paziente ripete inconsapevolmente. Vengono esaminate le storie, i miti, i segreti, le convinzioni limitanti, il significato del femminile e del maschile, il non verbale. Ha inoltre grande importanza il lavoro sulle date ed i tempi in cui si sono verificati eventi spiacevoli, malattie o decessi di familiari.
Spesso emergono quelle che A. Ancelin Schutznberger definisce sindromi da anniversario, ovvero l'insorgenza di una malattia grave nello stesso periodo in cui si è ammalato un genitore, zio o nonno, oppure alla stessa età . La Schutznberger fa una differenza fra cancro a cascata, che si ripete da padre in figlio e cancro a risacca, da figli a genitori. Il corpo ammalato diventa quindi un "luogo di memoria", serve a pagare un debito familiare, a smettere di soffrire per la sofferenza di un antenato, ad attivare una lealtà invisibile.
E' indispensabile individuare gli elementi trasmessi dalle famiglie che non hanno avuto possibilità di soluzione, portarli alla coscienza. Spesso lo stupore accompagnato dalla scoperta del significato familiare della malattia produce un netto miglioramento dello stato di salute ed avvia alla guarigione. Inoltre si accompagna il paziente a trovare altri modi per "ripagare" vecchi prezzi e sganciarsi da un copione invisibile ma potentissimo in cui lui ha un ruolo passivo ed inconsapevole. In questa fase di lavoro è di grande aiuto l'utilizzo di fotografie o materiali didattici del percorso scolastico (vecchi quaderni, un libro particolare, un astuccio o un diario), oggetti dell'infanzia e giocattoli, oggetti familiari con un significato affettivo, lettere e quanto altro permetta associazioni libere e svelamento di emozioni rimosse.
Farò ora dei brevi cenni sugli interventi ipnotici. Alcune tecniche di ipnoterapia, quali la focalizzazione emozionale e l'affetto ponte, spesso svelano contenuti sorprendenti, fino a quel momento rimossi ma fortemente attivi. Il riconoscimento e l'espressione delle proprie emozioni consente un lavoro significativo per arrivare alla definizione di una parte di sé spesso negata perché troppo in sofferenza e per riconquistare o costruire per la prima volta il diritto di essere accolti e l'essere degni di vivere serenamente.
Permettere l'espressione di paura, angoscia, disperazione, dolore, rassegnazione dà voce a ciò che in maniera silente si è trasformato in malattia. Questo apre la porta ad una revisione di vecchie convinzioni limitanti (dover pagare dei prezzi, avere delle colpe, dover restituire con dolore, ecc). Le tecniche di svelamento ed elaborazione ed altre quali la dissociazione visivo cinestesica sono quindi indispensabili per la ristrutturazione del progetto di vita che passa attraverso il togliere alla malattia il significato (di punizione, ingiustizia, indegnità o altro) attribuitole dalla persona e nel cambiamento attivo dell'inconsapevole progetto/percorso di morte.
L' intervento dettagliato di Ipnoterapia, si articola quindi in fasi diverse. Lo svelamento di vissuti traumatici rimossi permette di lavorare sul ricordo e sulle emozioni disturbanti rimaste inevase, spesso vissute in fasi evolutive in cui la persona non aveva la capacità e gli strumenti per risolverle. Individuati ed affrontati con le risorse dell'adulto possono apparire più risolvibili, con modalità congrue ed efficaci. Il lavoro con le rappresentazioni simboliche permette "di dare una forma" a ciò che blocca la guarigione (senso di colpa visto come un macigno, ruolo di vittima come un grande dito che schiaccia ecc).Si chiede al paziente in stato di trance leggera di dare un'immagine ai suoi blocchi: poi si chiede di trovare un simbolo che rappresenti la guarigione Con indicazioni progressive in uno stato di trance più profonda si aiuta la persona a conoscere ed analizzare gli ostacoli psicologici alla guarigione, ad attivare un colloquio con loro, fino a familiarizzare e trovare le soluzioni interne. Arrivati al simbolo della guarigione si lavora sulle sensazioni ed il significato ad esso correlati.
Ci si sofferma per sentire profondamente le sensazioni ed il significato della guarigione. Ogni volta che si incontrano gli ostacoli si può trasformarli in qualcosa da affidare alle forze della natura o ad un credo personale profondo (trasformazione positiva.) Le visualizzazioni ipnotiche sul corpo permettono di "lavare, pulire, rimodellare il corpo" fino ad immaginarlo guarito completamente: consistono nell'immaginare qualcosa che attacchi le cellule malate (i globuli bianchi, le chemioterapie, la radioterapia) e risani il corpo fino a guarirlo.
Sono sempre precedute da una tecnica di respirazione e di rilassamento di circa 5/10 minuti. Anche in caso di intervento chirurgico si chiede di immaginare la mano del medico che opera e porta via tutte le cellule malate. In altri casi si chiede al paziente di trovare immagini di pulizia interna ed un contesto per lui piacevole. Le tecniche apprese in seduta vengono attivamente riutilizzate a casa in autoipnosi, tre volte al giorno, per ridare al paziente la responsabilità e la conduzione attiva della propria guarigione. Infine le visualizzazioni sul futuro immaginando se stessi guariti a distanza di anni, con i figli cresciuti e le persone care invecchiate, porta fortemente il paziente a sentirsi guarito ed identificarsi con queste sensazioni.
Ristrutturare o addirittura realizzare per la prima volta un sé attivo, capace di ritrovare il senso e la gioia della propria vita, determina la padronanza di sé, la voglia di lottare ed un potenziamento della risposta organica positiva. In fondo si tratta di permettere alla mente e al corpo di creare o ricreare una comunicazione propositiva...ed a lungo termine!
Dott.ssa Laura Napolitano Psicoterapeuta Ipnotista Ericksoniana
Studio di Psicoterapia Sistemi e relazioni
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