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ARGOMENTO:

I tumori del fegato 14 Anni 11 Mesi fa #75

  • carlopastore
  • Avatar di carlopastore Autore della discussione
Gentili Lettori,

l'argomento di discussione mi sembra assai interessante. Tale patologia, sia essa primitiva (cioè nata nel fegato) sia essa secondaria (cioè nata in altra sede) presenta delle problematiche non indifferenti. La prima valutazione da fare in questi casi è se la malattia è operabile. Se resecabile chirurgicamente quella rappresenta la prima opzione terapeutica. Poi occorre considerare se il tumore è primitivo o secondario. In caso di tumore nato nel fegato si deve distinguere se è partito dagli epatociti o dalle cellule delle vie biliari. Il trattamento farmacologico tradizionale include le antracicline (doxorubicina od epirubicina), il 5-Fu o derivati del platino (cisplatino o carboplatino). Recentemente qualche risultato si è ottenuto con la capecitabina. Grandi aspettative vengono attualmente dal trattamento con sorafenib (nome commerciale Nexavar). E' stata dimostrata una sua attività negli epatocarcinomi e sono in corso promettenti studi per la sua validazione nei tumori delle vie biliari. Altro approccio farmacologico può essere rappresentato dall'octreotide (in caso di elevati valori plasmatici della cromogranina A o di spiccata positività all'octreoscan (vedi articoli sul sito www.ipertermiaroma.it). Merita una segnalazione l'estratto embrionario dello Zebra fish. Si tratta di un pesce tropicale il cui estratto embrionario sembra agire sulla differenziazione delle cellule riportando le cellule malate verso la normalità. Diversi studi in proposito sono stati condotti con dei risultati. Può essere abbinato ai trattamenti chemioterapici. In commercio viene venduto incluso nel preparato polivitaminico denominato Synchrolevels. Gli inibitori della Cox-2 inoltre possono dare un giovamento. Lesioni localizzate nel fegato di piccole dimensioni possono essere valutate con un approccio di radioterapia stereotassica (molto mirata e localizzata). L'ipertermia potenzia localmente l'effetto dei farmaci antiblastici e della radioterapia, nonchè il sistema immunitario e può quindi essere abbinata con profitto. Numerosi studi sono in corso per approfondirne le modalità di impiego ed il timing. Se le lesioni nel fegato sono metastatiche vanno trattate con un approccio farmacologico idoneo per il tumore di partenza previa ovviamente valutazione di operabilità.

Dr. Carlo Pastore

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