Buonasera Dott. Pastore, mi scuso ma la contatto perché vorrei un suo parere su una situazione che ormai ci affligge da ben 5 anni... Mia madre donna attualmente di 59 anni, nel 2015 scopre di avere un carcinoma spinocellulare epiteliale squamoso tra il colon e l'ano, ci riferiscono i dottori di tipo non operabile per il posto in cui si trova, inizia chemio (capecitabina, xeloda in pillole) per vari mesi coadiuvate da vari cicli di radioterapie, varie pause purtroppo dovute dalla comparsa di varie piaghe perché le radioterapie erano molto forti ma riesce a finire i cicli e finalmente ci dicono dopo visita di controllo che è guarita... dopo circa 1 anno e mezzo di follow up trovano un linfonodo presacrale ingrossato e con una biopsia ci dicono che il tumore si è ripresentato, iniziano subito trattamenti con chemioterapia endovena praticata tramite installazione di un PIC (che ha preso anche infezione portandole anche un versamento pleurico al polmone) per vari mesi e alla fine radioterapia localizzata per circa 1 mese, esito guarita... Finito il tutto dopo 15 giorni circa si presenta di punto in bianco l'ascite, mia madre inizia un lungo iter di visite in vari centri in cui pratica varie biopsie per analizzare il liquido non è mai risultato positivo a niente, e ne tac e ne pet-tac mettono in evidenza la presenza di qualcosa di sospetto e da li iniziano le varie supposizioni:
- radioterapia che era "da cavallo" con conseguente intestino bruciato dalla stessa
- malattia rara sistemica
- sindrome nefrosica
- blocco dei linfonodi
- insufficienza renale
- carcinoma peritoneale
Ora io dico da quando nel 2017 si è presentata l'ascite ne abbiamo sentite di tutti i colori ma mai nessuno dico mai! Ha messo per iscritto la sua tesi che veniva descritta solo a voce, tutte chiacchiere... In ogni caso combatte con la sua ascite per vari mesi con paracentesi e Lasix, con il suo aggravamento nel tempo, le tac e le biopsie continuano a dare esito negativo finché a luglio 2019 trovano un linfonodo ingrossato retroclaveare, biopsia positiva al tumore, inizia chemioterapia endovena (taxolo e carboplatino) la fa per 4 mesi tra varie pause dovute agli sfoghi del medicinale sul suo corpo, e preciso che in tutto questo si è sempre alimentata da sola ed è stata sempre bene... tra varie paracentesi e albumina endovena e antibiotico per la comparsa di un linfedema alle gambe non si riesce mai a dare pace ma tira avanti sperando nella fine della chemio, finché il 26 febbraio 2020 le fanno per errore medico una chemioterapia di taxolo e carboplatino con concentrazione al 90%... A fine febbraio Dopo 5 giorni la ricoveriamo d'urgenza per gli effetti devastanti e al pronto soccorso ci dicono che è stata la chemio troppo forte ma quando la portiamo su al reparto oncologia ci dicono che invece è il tumore al peritoneo che incalza, e ci dicono che è terminale e che durerà pochi giorni, le effettuano una paracentesi per farla respirare meglio e analizzano il liquido che continua a dare esito negativo, successivamente svuotata la pancia dopo qualche ora le torna l'appetito ma per via dello sfogo della chemio in bocca non riesce a mangiare bene e da allora la alimentano con la sacca di 1400 kcal che dura 3 giorni ed è completamente allettata poiché non ce la fa ad alzars, sono ben 25 giorni che non mangia e beve poco, non lamenta mai dolore se non quello della schiena poiché è troppo pesante e non riesce più a stare coricata... Ora io vorrei sapere da lei una semplice cosa... Un malato affetto da carcinoma peritoneale puo avere un ascite che dura per 24 mesi e riuscire a vivere per tutto questo tempo? È vigile e solo qualche volta debole (ma non mangia da giorni) Non lamenta dolore, urina bene, feci un po liquide ma escono, analisi un po sballate ma d'altronde per lei con tutte quelle medicine sono nella norma, pressione buona, battito perfetto poiche i dottori dicono che ha un cuore di ferro, e solo i markers tumorali sono altissimi... lei lamenta solo il peso del liquido nella pancia che la opprime... Detto questo i dottori si ostinano ad essere a volte anche contrastanti tra loro che è terminale per peritoneo ma che non riescono a vedere o che è una malattia sistemica... So che mi sono dovuto dilungare un po troppo e che sarà un parere molto vago perché senza esami non si può esprimere ma secondo lei può essere davvero carcinoma al peritoneo senza sintomi?