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Richiesta di aiuto: disperazione totale 5 Anni 1 Mese fa #2526

  • Sullo
  • Avatar di Sullo Autore della discussione
Buondì,
mio fratello, 43 anni, ad aprile è stato operato dal Dottor C. per carcinosi peritoneale. Non so se sia operabile. Intervento demolitivo. 90 giorni di ospedale tra disperazione, sofferenza, stanchezza. Ha fatto primo ciclo di chemio. Ha avuto una sub occlusione che si è risolta spontaneamente. Con il secondo ciclo alle subocclusioni si è ormai "formata" occlusione. Fatto TAC il 6 novembre, mercoledì scorso. La sera stomia ha funzionato dopo 15 giorni di completo blocco. Dopo l' episodio di mercoledì sera , stomia non funziona e mio fratello continua ad avere dolori, nausea, vomito. Non è ricoverato perchè nessun reparto lo prende in carico. Abbiamo organizzato tutto a casa, nella stanza del bimbo. Che mio fratello morirà con e per la sua malattia ci è chiaro ed è chiaro anche a lui ma.... Credetemi ci vuole una speranza anche morire o per non morire dannati. Vi supplico dateci un parere, un consiglio. Diteci cosa fare, come procedere. Ve ne prego

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Ultima Modifica: da carlopastore. Motivo: privacy

Richiesta di aiuto: disperazione totale 5 Anni 1 Mese fa #2528

Gentile Utente,

buonasera. Le carcinosi peritoneali possono essere suscettibili di un approccio chirurgico se il chirurgo addominale rileva la possibilità quantomeno di ridurre le masse neoplastiche per poi poter impostare un trattamento farmacologico specifico. Purtroppo può accadere che anche dopo resezione ampia o trattamento concomitante con chemioipertermia intraperitoneale la malattia si ripresenti.

Se la carcinosi a quel punto è purtroppo estesa risulta difficile riproporre un nuovo ulteriore intervento. Peraltro nelle condizioni di occlusione intestinale anche un trattamento farmacologico specifico contro la malattia non può essere proposto per eccesso di tossicità e la possibilità di peggiorare ulteriormente lo stato generale del Paziente.

Un sondino nasogastrico può alleviare la sintomatologia addominale riducendo il ristagno gastrico e del primo tratto gastroenterico e questo può essere il primo presidio da consigliare.

Inoltre è possibile impostare una adeguata terapia di sostegno ed antalgica endovenosa.

Tutto questo però o con l'aiuto di Colleghi di assistenza domiciliare o in degenza. La degenza per questo tipo di condizione può essere opzionata presso le strutture di lungodegenza presenti certamente nell'area geografica di residenza.


Mi spiace non poter essere a distanza più utile di così.

Cari saluti

Carlo Pastore, oncologo - www.ipertermiaitalia.it (email di contatto Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

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