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ARGOMENTO:

adenocarcinoma appendicolare, colon-retto e perito 10 Anni 6 Mesi fa #1713

  • marydones
  • Avatar di marydones Autore della discussione
ragazzo di 30 anni accusa dolore al fianco destro, viene portato al pronto soccorso e operato d'urgenza di appendicectomia il 15\12\2013. l'esame istologico rileva adenocarcinoma mucinoso dell'appendice moderatamente differenziato. dopo circa un mese, il 22\01\2013 viene rioperato in laparoscopia e viene effettuata colectomia destra con asportazione di 31 linfonodi tra cui soltanto uno positivo.marker tumorali post intervento ottimi, tutti sulla norma, si comincia la terapia tramite schema XELOX per sei cicli, il paziente alla fine dei cicli presenta dolore al fianco destro, si effettuano esami di controllo,marker, più TAC PET il risultati sono stati: CA 19.9 >500, CEA 5,90; la pet tac evidenzia un area "infiammata" nella precedente colectomia. in data 08\08\2013 il paziente viene rioperato (sinceramente non capendo la vera motivazione di quest'altro intervento) allego referto dell'intervento (allegato 1 e 2)



. nel frattempo si esegue nel campione preso a gennaio esame KRAS di cui due esiti: campione 1 wild tipe, campione 2 mutazione G12D. dopo l'arrivo dell'istologico dell'ultimo intervento (allegato 3 e 4)



l'oncologo decide di sottoporre il paziente a chemioterapia secondo schema FOLFIRI+AVASTIN(bevacizumab). il paziente presenta ancora delle cavità addominali perchè i punti hanno preso infezione e sono stati tolti prima della cicatrizzazione, per cui ancora oggi non è possibile cominciare la terapia. ho voluto portarvi alla luce tutte queste informazioni perchè vorrei, se possibile, un vostro consulto su questo caso. sapere se la terapia a cui verrà sottoposto è adatta e se possibilmente potrebbe essere un candidato adatto alla terapia in ipertermia. la ringrazio anticipatamente, credo di non aver tralasciato nulla. se vuole posso anche allegarle tutta la documentazione ospedaliera da dicembre fino ad oggi.

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adenocarcinoma appendicolare, colon-retto e perito 10 Anni 6 Mesi fa #1714

Gentile Utente,

in questo forum non è possibile allegare documentazione per privacy e volume della stessa. Rispondo per gli elementi elencati. L'iniziale diffusione di malattia in un linfonodo e la tipologia istologica fanno presupporre che il secondo intervento sia stato eseguito per una recidiva locoregionale (peritoneale?). La terapia di seconda linea con FOLFIRI + Avastin (bevacizumab come principio attivo, inibitore dell'angiogenesi) appare adeguata. Una seconda linea difatti va scelta impiegando farmaci differenti da quelli impiegati in precedenza. L'ipertermia potrebbe trovare indicazione quale coadiuvante sinergico valutando la condizione generale del Paziente e se non sussistono ostative di sorta. L'ipertermia non può infatti essere praticata se il Paziente presenta pacemaker e/o defibrillatore impiantato, voluminose placche o stent metallici nonché voluminose clips metalliche nell'area da trattare. Controindicazione relativa invece sarebbe ascite (liquido ritenuto in addome); in tal caso si dovrebbe prima drenare il liquido (paracentesi). Per un eventuale appuntamento valutativo di persona con tutta la documentazione clinica completa è possibile contattare il numero 331 9584817.

Cari saluti

Dr. Carlo Pastore, oncologo - www.ipertermiaitalia.it

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