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ARGOMENTO:

tumore pancreas con metastasi al fegato 12 Anni 8 Mesi fa #1316

  • paola1969
  • Avatar di paola1969 Autore della discussione
Buongiorno, mio padre (68 anni!!!) dopo un intervento nel 2003 per tumore alla prostata operato e guarito perfettamente, si è sempre sottoposto a tutti gli accertamenti necessari: esami sangue, urine, ecografie addome, risonanze...davvero un precisino!!!
eppure, un mese fa per una incongruenza fra due esami di routine, ha fatto i marcatori e si è scoperto un tumore al pancreas, proprio come il fratello morto a 45 anni.
inutile descrivere lo stato d'animo mio che per proteggerlo gli ho nascosto il referto. mi sono rivolta subito a treviso dal dott ***** per valutare il da farsi. lo hanno aperto e richiuso per metastasi al fegato. non c'è nulla da fare, anche la vena che sta dietro i pancreas e di cui non ricordo il nome, presenta trombosi. io ho molte domande da fare:
1-perchè nessuno si è accorto? cosa andava fatto che non si è fatto?
2-perchè lo hanno operato, senza fare niente ovvio, se ora sta peggio di prima?
3-ora parlano di fare la chemio, ma ho letto in web che non da effetti positivi, i collaterali superano i benefici
4-lui deve sapere???? al momento i medici continuano a nascondergli la verità ed in tal senso lui pensa di poter guarire. ha senso questa cosa, visto che ora ci tiene tanto a "curarsi" e non beve nulla, non fa nulla per non stancarsi etc??? premetto che lui non fumava, mangiava sano, frequentava regolarmente la palestra e non abusava di alcool
5-morirò anche io di questo, vero?
scusate, ma vorrei fare a cambio con lui ma non posso permetterlo visto che ho 3 figli ed un marito.
Grazie
Paola

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Ultima Modifica: da carlopastore. Motivo: privacy

Re: tumore pancreas con metastasi al fegato 12 Anni 8 Mesi fa #1318

Gentile Sig.ra Paola,

si tratta in effetti di una forma neoplastica assai seria proprio in virtù della sua diffusione a livello epatico e la non operabilità. Certamente prima di un intervento chirurgico è insolito che non ci si sia accertati per quanto possibile con la diagnostica per immagini circa la eventuale diffusione della malattia al di fuori dell'organo di partenza. Sicuramente i Colleghi avranno fatto le loro valutazioni che non mi è dato conoscere. Per quanto riguarda la possibilità di scoprire la neoplasia in tempo utile, le neoplasie pancreatiche hanno delle modalità di crescita subdole, spesso indolenti sino all'evidenza clinica ed essendo il pancreas un organo profondo, retroperitoneale risulta difficoltoso da esplorare (salvo con RMN addome superiore e/o TC addome con mdc). Senza dubbio a mio avviso è opportuno che il paziente sia informato sulla patologia e sul percorso da compiere conservando comunque sempre un atteggiamento positivo ed ottimista salvaguardando così il benessere psicologico dell'ammalato. Le cose si possono dire in molti modi ed il paziente sapendo di avere una patologia seria comunque trova energie per combattere. Un trattamento chemioterapico ben orchestrato, in combinazione con ipertermia ed una energica terapia di supporto, ha comunque la possibilità di migliorare la qualità di vita e sperabilmente di prolungarla. La familiarità per la patologia non implica necessariamente che si debba sviluppare anche in altri membri della famiglia. Un adeguato protocollo di prevenzione (con esami mirati per localizzazione ed età) è utile per non avere problemi. Per terminare questa mia risposta esorto alla forza ed al coraggio: babbo ha bisogno di aiuto in questo momento e la tua forza è la sua.

un caro saluto

Carlo Pastore

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